SENTIERI D'INCHIOSTRO - VOLUME 2
UNITÀ 7 STORIE DI UNA VITA
  
                            

LEV NIKOLAEVIČ TOLSTOJ
I MIEI PRIMI RICORDI


Lev Tolstoj, uno dei maggiori scrittori russi, ricorda due episodi lontani della sua infanzia.

Ecco i miei primi ricordi (ai quali non posso dare un ordine perché non so quale sia di prima e quale di dopo; e di qualcuno non so neppure se sia accaduto in sogno o nella realtà). Eccoli: sono legato; vorrei svincolare1 le mani e non posso, e grido e piango e la mia voce è sgradevole a me stesso – ma non riesco a trattenermi. Sopra di me sta chino qualcuno, non ricordo chi. E tutto questo in una semioscurità. Ricordo che sono in due. La mia voce ha effetto su di loro – essi si preoccupano del mio grido, ma non mi slegano, cioè non fanno quello che io voglio, e io grido sempre più forte.
A loro sembra che sia necessario, cioè, che io sia legato, mentre io so che non è necessario, e voglio dimostrarlo, e caccio strilli che mi disgustano ma che non posso trattenere. Sento l’ingiustizia, la crudeltà, non degli uomini perché essi mi compatiscono, ma del destino.2 E provo compassione di me stesso.
Non so e non saprò mai quando sia stato: se, cioè, mi fasciassero quando ero lattante e io cercassi di liberare il braccio; o se mi abbiano fasciato quando avevo già più d’un anno per evitare che mi grattassi lo sfogo, o se io abbia raccolto in un solo ricordo molte impressioni, come succede nel sonno, – ma è certo che questa fu la prima e più forte impressione della mia vita. E ricordo non il mio grido, non le sofferenze, ma la complessità – il contrasto di quell’impressione. Voglio la libertà – essa non incomoderebbe3 nessuno, e io che ho bisogno di forza sono debole mentre loro sono forti.
L’altra impressione è gioconda.4 Sto seduto in una tinozza5 di legno e sono circondato dall’odore nuovo, niente affatto sgradevole, d’una sostanza con cui strofinano il mio corpicino. Probabilmente si trattava di crusca6 messa nell’acqua della tinozza; ma la novità dell’impressione mi ha svegliato e m’accorgo per la prima volta, e mi sono messo ad amarlo, del mio corpicino, con le costole rilevate sul torace; e la tinozza liscia e scura, le braccia dell’aia7 con le maniche rimboccate, e l’acqua tiepida e fumante, e il rumore che faceva, e soprattutto la sensazione della levigatezza degli orli umidi della tinozza, mentre li strofino con le mie manine.  
È strano ed è pauroso pensare che dalla mia nascita fino ai tre anni, per tutto il tempo in cui poppavo, mi svezzarono, cominciai a trascinarmi, a camminare, a parlare, io non possa trovare altra impressione se non quelle due, per quanto ne abbia cercate nella memoria.  

L.N. Tolstoj, Racconti e ricordi, trad. di C. Alvaro, Mondadori

1 svincolare: liberare.
2 destino: ciò che accade e a cui non si può opporsi.
3 incomoderebbe: disturberebbe.
4 gioconda: piacevole, che porta gioia e felicità.
5 tinozza: recipiente basso e con una apertura larga, usato un tempo per farvi il bagno.
6 crusca: residuo della macinazione dei cereali, costituito essenzialmente dalla pellicina che ricopre i chicchi.
7 aia: donna che nelle famiglie aristocratiche provvedeva all’educazione dei bambini.


                            


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