TESTO BES CAPITOLO 2 - LA DECOLONIZZAZIONE
1. Il processo di decolonizzazione Dopo la seconda guerra mondiale, Francia e Gran Bretagna non controllavano più i loro Imperi coloniali. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica erano contrarie al colonialismo e speravano che la fine degli Imperi coloniali permettesse loro di allargare le proprie zone di influenza. La decolonizzazione è la fine degli Imperi coloniali e la nascita dell’indipendenza dei popoli sottomessi, che ha interessato Asia e Africa. Alcuni Paesi hanno raggiunto l’indipendenza per via pacifica dopo varie trattative, altri per via violenta con una guerra di liberazione. La Gran Bretagna aveva lasciato sempre una certa libertà ai governi delle sue colonie e ciò facilitò la decolonizzazione e solo in pochi casi si ebbero violente lotte d’indipendenza. Le ex colonie restarono comunque legate alla madrepatria con un’alleanza commerciale, il Commonwealth, un’associazione di Stati autonomi uniti per il «bene comune». La Francia invece non concesse l’indipendenza alle sue colonie in modo pacifico.
2. La via pacifica: il caso dell’India L’India era il cuore dell’Impero britannico e tra le due guerre mondiali chiese l’indipendenza. La lotta per l’autonomia era sostenuta dal Partito del Congresso, la cui influenza sulle masse indiane crebbe, grazie al Mahatma (Grande anima) Gandhi. Gandhi diffuse una nuova lotta politica basata: sulla non violenza, la resistenza passiva, la disobbedienza alle leggi che non rispettavano la dignità dell’uomo. Gandhi, diventato un punto di riferimento, convinse: gli studenti a non frequentare le scuole inglesi, gli Indiani a non pagare le tasse e a non acquistare più le merci inglesi. Come strumento di lotta Gandhi utilizzò spesso il digiuno. Mahatma era così popolare che i suoi avversari inglesi o indiani preferivano scendere a patti con lui. Fra quelli che volevano l’indipendenza dell’India c’erano: gli indù radicali, che non condividevano la non violenza, e gli islamici, che volevano fondare uno Stato musulmano. Nel 1947 gli Inglesi concessero l’indipendenza e nacquero due nuovi Stati, l’Unione Indiana indù e il Pakistan musulmano. Comunque ci furono molte lotte violente tra i due gruppi e Gandhi morì assassinato da un fanatico indù.
3. Il caso di due colonie francesi: il Vietnam e l’Algeria Il Vietnam, colonia della Francia, ottenne la libertà solo dopo una lunga guerra terminata nel 1954 con la sconfitta dei francesi e la vittoria dei comunisti guidati da Ho Chi Minh. Dopo la guerra, il Vietnam fu diviso in due Stati indipendenti: – nel Nord una repubblica comunista; – nel Sud una repubblica alleata con l’Occidente. Tra il 1964 e il 1973 ci fu una dura guerra fra i due Vietnam, che diventò uno scontro tra il mondo comunista e quello capitalista. Gli Stati Uniti appoggiarono il Vietnam del Sud, mentre l’URSS si schierò con il Vietnam del Nord. La guerra finì con la vittoria del Vietnam del Nord, che prese il controllo dell’intera regione. In Algeria, colonia francese, la guerra di indipendenza fu drammatica. Dal 1950, il movimento indipendentista algerino diventò più forte, i Francesi si opposero con una violenta repressione ma nel 1962 l’Algeria divenne indipendente. La guerra causò milioni di vittime e gravissimi danni.
4. La decolonizzazione dell’Africa Il primo Paese decolonizzato fu il Ghana guidato da Nkrumah. In Africa la democrazia non riusciva a svilupparsi, perciò i governi che occuparono i nuovi Paesi decolonizzati diventarono dittature a partito unico. Gli eserciti furono importanti, perché organizzarono colpi di Stato, combatterono guerre civili e favorirono il mercato delle armi. Angola e Mozambico erano due colonie del Portogallo, che nel dopoguerra era governato da una dittatura fascista e si opponeva all’indipendenza delle sue colonie. Questi due Stati ottennero l’indipendenza quando il Portogallo ritornò alla democrazia, grazie a un colpo di Stato. La Repubblica sudafricana per molto tempo ha avuto un regime di separazione tra bianchi e neri, detto apartheid. I neri non potevano votare e vivevano confinati nelle riserve, così crearono un’opposizione politica repressa con violenza dal regime razzista. Il leader nero Nelson Mandela fu incarcerato per 27 anni, e la sua liberazione nel 1990 da parte del primo ministro De Klerk, è stato un primo passo verso l’abolizione dell’apartheid nel 1991. Nel 1994 si sono svolte le prime elezioni veramente libere con la partecipazione dei neri, dove Nelson Mandela divenne Presidente del Sudafrica.
5. Come definire il divario economico? Le vecchie nazioni coloniali continuarono a controllare e a sfruttare l’economia delle ex colonie africane e asiatiche, perché erano Paesi sottosviluppati, cioè poveri e arretrati, privi di strade, scuole ecc. e con un’economia debole. Così questi Paesi dovevano accettare condizioni svantaggiose e un’economia di esportazione; le multinazionali occidentali erano spesso favorite dai governi corrotti dei Paesi decolonizzati. Il Terzo Mondo sono Paesi arretrati, che hanno delle risorse naturali da sfruttare, invece il Quarto Mondo sono Paesi ancora più poveri. Nel Nord del mondo ci sono i Paesi più ricchi (Stati Uniti, Europa), dove le condizioni di vita sono migliori, mentre nel Sud del mondo ci sono povertà, poche risorse, dittature e guerre. L’India è un caso particolare. Anche se è un paese che si trova nel Sud del mondo da alcuni anni è lanciato verso uno sviluppo economico straordinario.
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