IL TEMPO, NOI E LA STORIA - DIDATTICA INCLUSIVA 3
UNITÀ 2. LE RADICI DELLE TRAGEDIE DEL NOVECENTO
  
             

TESTO BES
CAPITOLO 2 - LE ILLUSIONI DELLA BELLE ÉPOQUE

1. Le contraddizioni di un’epoca
Il periodo tra la fine del 1800 e il 1914 è chiamato Belle Époque, cioè epoca bella perché ci furono pace, benessere, invenzioni e scoperte come la cura della malaria.
Proletari e contadini furono esclusi dal benessere ed emigrarono verso l’America e l’Australia. Durante la Belle Époque nacque il nazionalismo e il razzismo, che diffusero l’odio tra le nazioni e tra la gente;
il servizio militare divenne obbligatorio per i maschi;
la produzione in serie dava armi ed equipaggiamenti e le ferrovie permettevano lo spostamento delle truppe.
Il razzismo sosteneva che esistevano razze superiori che dovevano sottomettere razze inferiori.
Nel 1800 vennero elaborate le prime teorie razziste e la più conosciuta fu quella dello scrittore inglese Chamberlain sulla superiorità della razza ariana, custodita dalla Germania.

2. L’invenzione del complotto ebraico
Alla fine del 1800, la crisi economica portò in Europa l’aumento della disoccupazione nelle città e nelle campagne.
I governi erano in difficoltà e i nazionalisti accusarono gli Ebrei di essere immorali e disonesti e di organizzare complotti per comandare il mondo. Golovinski scrisse i Protocolli dei Savi di Sion.
In Russia si scatenarono i pogrom, cioè saccheggi e massacri contro gli Ebrei, approvati dalla polizia.
L’antisemitismo si diffuse e gli Ebrei fuggirono dall’Europa; alcuni andarono in Palestina, altri in America.
Theodor Herzl, un ebreo viennese di origini ungheresi, fondò l’Organizzazione Sionista Mondiale e nel 1897 organizzò un congresso per fondare uno Stato in Palestina.

3. Un grande interesse per la mente
Lo studio della mente umana fece grandi passi in avanti e nel 1850 nacque la psicologia, che si occupava dei disturbi della mente.
Il medico viennese Sigmund Freud, grazie alle sue osservazioni sui pazienti, capì che molti problemi erano dovuti a traumi, cioè ad esperienze dolorose vissute dal malato.
Anche se il malato cercava di rimuovere questi traumi, essi rimanevano nel suo inconscio.
La psicanalisi, metodo inventato da Freud, eliminava le sofferenze dei pazienti.
Cesare Lombroso utilizzò i nuovi studi psicologici per combattere i criminali, che erano di 2 tipi:
d’occasione, che rubano perché hanno fame;
nati, che rubano anche se non hanno bisogno ed hanno lineamenti del volto precisi.
All’inizio del 1900 ebbe successo, ma presto ci si accorse che questa teoria era pericolosa, poiché era una forma di razzismo.
Nel 1895 venne pubblicato un libro dal titolo Psicologia delle folle di Gustave Le Bon, secondo cui le masse erano diventate padrone della storia e agivano secondo 3 regole:
prima regola, gli individui quando sono in una massa sono capaci di compiere dei gesti pericolosi;
seconda regola, la massa si muove come una persona che agisce per passione;
terza regola, la massa si comporta verso i suoi attori, campioni sportivi o capi politici come se fossero divinità.

4. L’arte della Belle Époque
Gli artisti descrissero le inquietudini della Belle Époque in un modo nuovo.
Nacquero le avanguardie, movimenti che volevano rompere con le tradizioni e che incontrarono l’approvazione dei giovani e la condanna della cultura ufficiale e dei borghesi.
Fra le avanguardie più importanti ci fu il futurismo, che esaltava il futuro, la velocità, la macchina, l’industria.
L’espressionismo esprimeva i sentimenti di fiducia, paura, timore delle novità provocati dalla società moderna.
L’opera espressionista più famosa è L’urlo di Munch.
L’astrattismo disegnava gli stati d’animo con figure astratte e rifiutava l’idea che l’arte dovesse imitare la realtà.
Il cubismo raffigurava gli oggetti e le persone come se fossero osservati contemporaneamente da diversi punti di vista.
Pablo Picasso fu un famoso pittore che rappresentò al meglio il cubismo.


             


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