TESTO BES CAPITOLO 2 - SOCIETÀ DI MASSA E DIBATTITO POLITICO
1. L’entusiasmo culturale Il metodo scientifico fu chiamato positivismo: scienza e tecnica erano utili all’uomo. Nel 1859 Charles Darwin creò la teoria dell’evoluzionismo e pubblicò L’origine delle specie, un libro che descriveva come i viventi lottano per la sopravvivenza. La conquista del cibo, dell’acqua e dello spazio, provoca una selezione naturale, dove gli individui migliori sopravvivono mentre gli altri muoiono. Nacque il darwinismo sociale, una teoria che affermava che esistevano razze inferiori da eliminare con la guerra. Durante la rivoluzione industriale, lo Stato intervenne per levare gli ostacoli al commercio e costruire scuole e infrastrutture, cioè strade, ponti, porti ecc. Con la seconda rivoluzione industriale occorrevano capitali, cioè grandi somme di denaro delle banche per lo sviluppo delle ferrovie e delle industrie. Nacquero le società per azioni, cioè il valore di un’azienda venne diviso in tante parti, chiamate azioni, che potevano essere vendute o acquistate da chiunque. Il mercato delle azioni venne chiamato Borsa e nacquero gruppi di industrie detti trust. I Paesi più industrializzati crearono leggi antitrust, per impedire la loro supremazia.
2. Borghesia e proletariato Nel 1800 si affermò la borghesia, formata da: 1. la grande borghesia, grandi imprenditori e banchieri; 2. la media borghesia, ricchi commercianti e professionisti; 3. la piccola borghesia, artigiani, insegnanti e impiegati. La borghesia era unita dallo stile di vita, dove erano importanti l’abbigliamento e l’arredamento. I valori erano l’impegno nel lavoro, il risparmio e la famiglia, il capofamiglia era l’uomo che lavorava, mentre la donna si occupava del marito e dei figli. Insieme alla borghesia nacque la classe operaia, detta proletariato che deriva da prole, cioè figli. La giornata di lavoro durava 10 o 12 ore ed era pagata poco. I proletari avevano come valori l’uguaglianza, la giustizia e la solidarietà. Durante il 1800 nacquero i sindacati, associazioni di lavoratori che volevano migliorare le condizioni di lavoro. Per protestare utilizzavano lo sciopero, cioè non lavoravano e i padroni facevano la serrata, cioè la chiusura delle fabbriche.
3. La società di massa La società diventò di massa o dei consumi, dove le persone pensano e consumano allo stesso modo. Anche la cultura e le informazioni furono aperte a tutti con mezzi di comunicazione come giornali, radio, tv, detti mass media. Nella società di massa è presente il settore terziario, cioè i servizi: banche, ospedali, scuole, trasporti ecc. Nacque la pubblicità, una comunicazione che usa mezzi come stampa, radio, manifesti per vendere i prodotti. Anche i giochi olimpici divennero uno spettacolo di massa. Nel 396 d.C. le antiche Olimpiadi greche erano state abolite dall’imperatore Teodosio perché erano pagane, ma nel 1896 ricominciarono con Pierre de Coubertin, aristocratico francese. Dal 1870 i vestiti furono creati con la macchina da cucire e gli abiti furono prodotti in grandi quantità e a basso prezzo.
4. Le ragioni del dibattito politico Anche i partiti divennero di massa e i rappresentanti eletti dal popolo erano deputati e senatori: – i conservatori sedevano a destra; – i progressisti (o democratici) sedevano a sinistra; – i moderati sedevano al centro. Nel 1800 il pensiero liberale si diffuse nella ricca borghesia e aveva come valore la libertà politica e economica. Il pensiero politico liberale è detto liberalismo, mentre quello economico liberismo. Non si possono commettere crimini ma ogni cittadino può esprimere le proprie opinioni. In economia, i liberali credevano che: – tutti avevano il diritto di fare affari, commerciare o produrre; – lo Stato non doveva gestire industrie, giornali o aiutare i poveri. Uno Stato è liberale se c’è equilibrio tra i suoi 3 poteri: – legislativo esercitato dal Parlamento; – esecutivo esercitato dal Governo; – giudiziario esercitato dalla Magistratura. I liberali erano a favore del suffragio censitario, cioè il diritto di voto solo per chi aveva ricchezze.
5. L’uguaglianza politica Nel 1800 il pensiero democratico si diffuse nella piccola borghesia, infatti per i democratici tutti dovevano avere stessi diritti e il suffragio doveva essere universale. Gli uomini politici escludevano le donne dalle elezioni; così le femministe, donne che lottavano per la parità, vennero chiamate suffragette perché chiedevano il suffragio universale e anche l’emancipazione della donna, cioè la parità nei diritti, nella società e nella famiglia.
6. L’uguaglianza sociale Nacque il socialismo, perché gli operai volevano una divisione della ricchezza tra i cittadini. Karl Marx scriveva che la storia è uno scontro tra gruppi sociali e la proprietà nasce da un furto del borghese al proletario. Per abolire la proprietà e stabilire il comunismo, il proletario deve usare la rivoluzione violenta. Nel 1864 fu fondata a Londra l’Associazione Internazionale dei Lavoratori, detta Prima Internazionale, sciolta nel 1876. Nel 1889 fu fondata a Parigi la Seconda Internazionale, dove i comunisti volevano la rivoluzione, mentre i socialisti volevano le riforme. L’anarchia si diffuse tra braccianti agricoli e proletari senza un lavoro fisso, gli anarchici rifiutavano ogni autorità. Nel 1891 papa Leone XIII pubblicò il Rerum Novarum, un documento dove la Chiesa sosteneva che le parti sociali dovevano collaborare e che la proprietà era un diritto.
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