I MOSAICI DI SAN VITALE
E LA BELLEZZA DELLA FEDE
Per i Bizantini l’arte doveva avvicinare l’uomo a Dio. La chiesa di San Vitale a Ravenna - fuori spoglia e decorata all’interno - è la metafora del cristiano per cui il tesoro più prezioso è la fede del cuore.
… E FUORI
Dopo una lunga guerra (535-553), l’esercito di Giustiniano sconfisse l’ultimo re ostrogoto e riconquistò l’Italia all’Impero. Con la Prammatica Sanzione la penisola diventava una provincia bizantina.
NEMICI DENTRO…
L’insidia maggiore per l’imperatore si nascondeva nell’ippodromo di Costantinopoli. Qui le fazioni rivali dei Verdi e degli Azzurri unirono le forze per fomentare una violenta rivolta popolare.
GIUSTIANO: L’IMPERO È DI NUOVO GRANDE
Sotto Giustiniano (527-565) l’impero rivive gli antichi fasti. L’imperatore dà una nuova veste al diritto civile (Corpus iuris civilis) e arma l’esercito per strappare l’Europa ai barbari.
UN DOPPIO POTERE
L’imperatore d’Oriente godeva di un doppio potere: era la massima carica sia politica che religiosa. Era considerato il rappresentante di Dio in terra, perciò aveva autorità anche sulla Chiesa.
LA ROMA D’ORIENTE
Roma era stata una grande capitale e la capitale del nuovo impero non doveva essere da meno. «La nuova Roma» è Costantinopoli, fondata da Costantino nel 330: un grande emporio nel cuore dell’impero.
UN IMPERO LONGEVO
All’inizio del VI secolo, l’Impero romano d’Oriente era tutto ciò che restava dell’impero dei Romani. Sopravvivrà per circa mille anni; a garantire l’unità: ricchezza ed efficienza dello Stato e unità linguistica.