CANADA
STATI UNITI
7,5
32
BRASILE
ARGENTINA
OCEANO
PACIFICO
OCEANO
ATLANTIC
Paesi in rapida crescita
Principali poli di dominio economico e finanziario
L’Europa, centro dell’economia mondiale
Influenze importanti (investimenti, scambi, concessioni commerciali)
Paesi sottomessi alla dominazione coloniale
Percentuale sulla produzione industriale mondiale nel 1914
Percentuale sul totale degli investimenti esteri
L’EUROPA: IL CENTRO
DELL’ECONOMIA
MONDIALE
All’inizio del XX secolo il mondo si presentava
ancora dominato dall’Europa: una supremazia
politica ed economica iniziata nel XVI secolo
con le conquiste d’oltreoceano, quando si creò
un primo legame diretto con gli altri continenti.
Da allora la crescita europea fu inarrestabile e
raggiunse il suo apogeo proprio all’alba del No-
vecento con l’industrializzazione e con lo stra-
ordinario sviluppo scientifco e tecnologico.
Nel corso dei secoli, e soprattutto alla fne del-
l’Ottocento, i singoli Stati europei avevano
creato vasti imperi coloniali in Africa, in Asia e
in America conferendo all’economia una di-
mensione planetaria che aveva come centro il
Vecchio Continente. La Gran Bretagna in primo
luogo, con la Francia e la Germania, controllava
attraverso investimenti, fnanziamenti, scambi e
concessioni commerciali tre quarti del pianeta.
Il primato europeo, però, iniziava a essere insi-
diato da due nuove potenze che si affacciavano
sullo scenario internazionale: gli Stati Uniti e il
Giappone. Soprattutto gli Stati Uniti, dopo aver
superato la crisi della guerra di secessione e
forti di un’ampia disponibilità di manodopera
immigrata, avviarono una fase di espansione
industriale e di investimenti economici che
consentì loro di ottenere il primato mondiale.
Si calcola che dal 1860 al 1914 la popolazione
crebbe da 31,3 a 91,9 milioni di abitanti, di cui
21 milioni di immigrati. La forza lavoro impie-
gata crebbe del 700%, la produzione del 2000%,
gli investimenti di capitale del 4000%.
Alla fne della prima guerra mondiale, dunque,
l’Europa aveva perso il suo secolare primato e
la Gran Bretagna fu costretta a cedere la lea-
dership agli Stati Uniti, che fecero del Nove-
cento «un secolo americano».
LA SUPREMAZIA
EUROPEA:
DALL’APOGEO
ALLA CRISI
(prima metà XX secolo)
54
La gerarchia economica nel 1914
1.
Stati Uniti
. Agli inizi del Novecento, l’economia statunitense era in piena
espansione soprattutto nel settore industriale. Nel 1914 l’estrazione di ferro,
carbone, petrolio, rame, argento raggiunse il primato fra i paesi produttori;
il vapore venne sostituito dall’elettricità e la produzione di massa elevò
il tenore di vita. La politica protezionista favorì la formazione
di grandi monopoli e oligopoli che controllavano ampiamente
il mercato interno e quello estero.
2.
Zona del Canale
di Panama
. Nel 1903
la Colombia concesse
a Washington l ’autorizzazione
per la costruzione del canale
di Panama. Il presidente
T. Roosevelt incoraggiò la nascita
di una Repubblica panamense
sottoposta al controllo americano.
Dopo dieci anni di lavori, nel 1914
fu completata la costruzione del canale
che collegava l’Atlantico al Pacifco.
Un analogo intervento di «tutela» fu attuato su
Santo Domingo e su Cuba.
3.
America centrale e meridionale.
I paesi dell’America Latina, ormai indipendenti
dalla Spagna e dal Portogallo, subirono dall’inizio
del Novecento una forte infuenza statunitense.
Il presidente Theodore Roosevelt (1858-1919) rifacendosi
alla dottrina Monroe del 1817-25 (che sanciva il diritto
degli USA all’egemonia su tutto il continente)
favorì gli investimenti degli operatori economici..