Grandi correnti d’invasione asiatica
Impero dei Tang
Direttrici di espansione Tang
Regioni da cui partirono le grandi invasioni asiatiche
IMPERO ROMANO
D’OR I ENTE
Mar Nero
Mar Mediterraneo
Mare del
Nord
Il «MEDIOEVO» ASIATICO
Anche per il continente asiatico, e in partico-
lare per la Cina, viene usata l’espressione
Me-
dioevo
. Gli storici infatti hanno individuato
nella storia dell’Asia aspetti simili a quelli del-
l’Europa.
Nel corso del III secolo d.C., in gran parte del-
l’Asia si verifcò una svolta simile a quella eu-
ropea del IV-V secolo con la caduta dell’Impero
romano d’Occidente: in quell’epoca i grandi
Stati sedentari dell’Oriente si scontrarono con
popolazioni del Nord in fase di migrazione.
Fu il caso dell’Impero cinese degli Han (202
a.C.-220 d.C.), di quello indiano dei Kushan (78
d.C.-225 d.C.), di quello iraniano dei Parti (III
sec. a.C.-224 d.C.): tutti questi imperi subirono
invasioni di popolazioni straniere. Il risultato fu
il crollo dell’autorità centrale e l’avvio di un
processo di integrazione che caratterizzò le
successive civiltà. Le profonde fratture politi-
che del III secolo d.C. si ricomposero infatti in
nuove forme politiche, come avvenne in Eu-
ropa con i regni romano-barbarici. Così i Sas-
sanidi costituirono il loro impero nell’altopiano
iranico fno al VII secolo e i Gupta nell’India
settentrionale fno all’VIII. In Cina si insediò la
dinastia Wei (IV-V secolo) a nord, seguita da
quella Sui (VI-VII secolo) e da quella Tang
(618-907) che riunifcò il paese. Successiva ai
Tang fu la dinastia Song (X-XIII secolo) che fa-
vorì uno sviluppo economico molto moderno,
in singolare coincidenza con la rinascita eco-
nomica dell’Europa.
Tra l’VIII e il XII secolo, inoltre, l’Islam si
estese anche nell’area asiatica e giunse fno al-
l’India e all’Asia nord-orientale dove attirò le
popolazioni turche.
2. L’ASIA
L’Asia nel Medioevo
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Roma e la Cina: il mondo diviso in due
Tra la Cina e Roma non vi furono contatti diretti, solo rapporti eco-
nomici fondati sul commercio della seta. Ciononostante i due im-
peri si conoscevano e ciascuno aveva un’alta considerazione dell’altro.
I Romani sentivano il fascino di quello che era considerato il secondo
impero del mondo; i Cinesi chiamavano l’Impero romano «Da Qin»
che signifcava «La grande Cina», riconoscendogli dunque una ri-
spettabilità pari alla propria civiltà.
L’assenza di contatti diretti rende ancora più interessante osservare
la singolare analogia nelle misure con cui affrontarono le incursioni
barbariche. Innanzitutto sia Roma sia la Cina tentarono di integrare i
«barbari» nell’impero attraverso concessioni di terra, oppure utiliz-
zandoli nell’esercito.Tra i sistemi comuni per contenere i barbari vi fu
anche la costruzione di grandi opere difensive. Quella più famosa è
certamente la Grande Muraglia cinese: un bastione lungo più di sei-
mila chilometri, che collegò tutte le fortifcazioni preesistenti. Que-
st’opera immensa fu realizzata solo in una decina d’anni, ma fu
necessario ricorrere al lavoro forzato di addirittura 300000 uomini.
La Grande Muraglia fu terminata nel 214 a.C. Qualche secolo dopo,
nel 122 d.C., per iniziativa dell’imperatore Adriano anche Roma co-
struì una grande fortifcazione militare nel Nord della Britannia.
L’ASIA