s
Guam
Diego Garcia
Okinawa
Midway
EGITTO
AFGHANISTAN
UZBEKISTAN
KIRGHIZISTAN
TAGIKISTAN
PAKISTAN
THAILANDIA
SINGAPORE
YEMEN
GIBUTI
OMAN
IRAQ
ISRAELE
CIPRO
GIORDANIA
ARABIA
SAUDITA
KAZAKISTAN
COREA
DEL SUD
R U S S I A
SPAGNA
GERMANIA
ISLANDA
BELGIO
REGNO
UNITO
NORVEGIA
ITALIA
TURCHIA
GEORGIA
INDONES IA
FILIPPINE
AUSTRALIA
GIAPPONE
OCEANO
PACIFICO
O
OCEANO
INDIANO
3.
Popolazione
- Dall’immagine del «calderone» (melting
pot) nel quale tutte le varie etnie si mescolavano, si è
passata a quella della«insalatiera» (salad bowl), dove i vari
gruppi convivono senza mescolarsi. Aumentano, anche
a causa dell’immigrazione clandestina, i latinos, provenienti
dal Messico o dal Sud America: oggi sono il secondo
gruppo etnico, avendo superato i neri. Permangono tuttora
discriminazioni nei confronti di queste minoranze.
4.
Europa
- L’Unione Europea è diventata un protagonista importante
dell’economia mondiale, per lo più a spese degli USA: dal 2002 l’euro
ha aumentato progressivamente il suo valore rispetto al dollaro, insidiando
– insieme alla valuta cinese – il predominio del dollaro nell’economia mon-
diale. A livello politico, alcuni Stati europei hanno preso le distanze dalla po-
litica statunitense contro il terrorismo internazionale, perché giudicata poco
rispettosa dei diritti umani e complessivamente ineffcace.
7.
Cuba
- A sole 90 miglia da
Miami si trova uno Stato, con un
regime comunista, dichiarata-
mente nemico degli Stati Uniti, e
che gli USA cercano di mettere in
diffcoltà imponendo un embargo
sulle merci provenienti da quel
paese. Sul territorio dell’isola, a
Guantanamo, dai tempi della
conquista del potere da parte di
Fidel Castro, gli Stati Uniti man-
tengono una base militare. Attual-
mente è utilizzata come carcere
per i prigionieri catturati in Afgha-
nistan o Iraq nella «lotta al terro-
rismo». Il governo americano è
stato criticato dalla comunità in-
ternazionale per le condizioni cui
sono sottoposti questi carcerati.
6.
Iraq
- Dopo le due guerre del Golfo (1991 e 2003)
gli Stati Uniti non sono ancora riusciti a dare una siste-
mazione duratura e pacifca a questo paese. L’esercito
americano ha sottovalutato il problema delle diversità
etniche e religiose tra gli Iracheni ed è alle prese con
una resistenza imprevista, che non esita a utilizzare
metodi terroristici anche contro i civili. Gli USA hanno
visto crescere il numero dei loro caduti e diminuire la
partecipazione degli Stati che inizialmente li avevano
sostenuti militarmente nel confitto contro Saddam
Hussein. L’impegno USA in Iraq potrebbe continuare, in
queste condizioni, anche per anni.
5.
Russia
- La fne dell’URSS ha
ridimensionato le mire della Russia,
che ha dovuto – in nome della lotta
al terrorismo – accettare gli
insediamenti militari americani in
Uzbekistan,Tagikistan e Georgia. Dal
2003, però, dopo aver preso le di-
stanze dall’intervento americano in
Iraq, la Russia di Putin ha rivendicato
con atti e parole il proprio ruolo di
potenza, criticando i progetti missili-
stici americani e intrattenendo buoni
rapporti con Iran e Corea del Nord,
paesi considerati ostili dagli USA.
Basi militari o d’appoggio americane
Interventi militari in conflitti in corso
Paesi che hanno sostenuto gli Stati Uniti
durante la guerra in Iraq
Paesi membri della NATO