TURCHIA
SIRIA
LIBANO
GIORDANIA
KUWAIT
EGITTO
I RAQ
ARAB IA
SAUDI TA
Autorità
palestinese
Mar Mediterraneo
1.
Turchia
- Il paese-cerniera fra Europa
e Asia si avvicina sempre più alla prima.
Con i vicini orientali, la Turchia ha invece
contenziosi per lo sfruttamento
dell’acqua. Un grande progetto di dighe
nel Sud-Est dovrebbe irrigare e fornire
elettricità in una vasta area, ma la Siria
si oppone a questa operazione.
2.
Iraq
- Il paese non appare in
grado di risollevarsi dalla crisi in cui è
caduto dopo la fne della seconda
guerra del Golfo. La produzione di
petrolio, ostacolata dalla guerriglia e
dalle violenze, non raggiunge livelli
soddisfacenti. Il governo instaurato
nel 2005 ha basi molto fragili, e
neppure le truppe americane sono
in grado di rafforzarlo, impegnate in
una snervante e sanguinosa lotta
contro guerriglieri e attentatori sui-
cidi. L’attuale organizzazione dello
Stato scontenta i sunniti, che si sen-
tono poco rappresentati, ma anche
gli sciiti nel Sud e i Curdi nel Nord
proclamano la loro insoddisfazione e
non mancano minacce di secessione.
3.
Kuwait
- Dopo la liberazione
dall’occupazione irachena, il Kuwait
è ritornato alla situazione precedente.
Nessun signifcativo cambiamento po-
litico è avvenuto, il potere è salda-
mente nelle mani dell’élite dominante.
Il paese, forte delle sue riserve di circa
97 miliardi di barili di petrolio, ha rea-
lizzato un progetto di desalinizzazione
dell’acqua che ha permesso di coprire
quasi il 100% del fabbisogno di acqua
potabile, in un territorio dalle scarse ri-
sorse idriche.
Il Medio Oriente è una regione dal clima de-
sertico o semidesertico poiché dispone di poca
acqua: e proprio il controllo dell’acqua po-
trebbe diventare un fattore determinante negli
equilibri della regione.
Il Medio Oriente è abitato in maggioranza da
popoli arabi o arabizzati, Persiani, Turchi e
Curdi, tutti infuenzati dall’islam. In un quadro
di questo genere, la presenza di Israele, Stato
ebraico e politicamente vicino al sistema occi-
dentale, appare davvero problematica.
L’immensa e decisiva ricchezza di quest’area è
il petrolio: circa il 64% delle riserve mondiali
sono concentrate qui. La sola Arabia Saudita
ne custodisce il 23%, un piccolo paese come il
Kuwait più dell’8%. Certamente, il rischio del-
l’esaurimento si avvicina, ma non prima di tre
decenni. E, come sosteneva il ministro saudita
del petrolio, lo sceicco Yamani, «l’età della pie-
tra non è fnita perché mancassero le pietre»:
se il consumo di petrolio è diminuito nei paesi
occidentali, è cresciuto in India, Sud-Est asia-
tico e soprattutto Cina.
Come spesso accade, una grande risorsa natu-
rale non garantisce la ricchezza per tutti gli
abitanti: esiste molta povertà all’ombra dei pa-
lazzi e delle limousine degli sceicchi in Qatar,
negli Emirati o in Arabia Saudita.
La questione religiosa non semplifca la situa-
zione. È vero che la quasi totalità della popola-
zione mediorientale è musulmana, ma non
vanno dimenticate le diverse correnti presenti
nell’islam: sunniti e sciiti, a loro volta suddivisi
in altri gruppi. Le differenze non sono solo teo-
logiche: alcuni gruppi sono più rigidi nella mo-
rale, altri sostengono la necessità di adeguare
le leggi civili a quella coranica, altri ritengono
che la violenza sia legittima se si devono com-
battere i nemici dell’islam.
La scarsa conoscenza di questo mosaico reli-
gioso ha portato l’Occidente, e gli Stati Uniti in
particolare, a errori di valutazione negli inter-
venti nella regione.
18. IL MEDIO ORIENTE:
UN’AREA
SOTTO TUTELA?
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8.
Israele
- Anche se gli attentati sono nettamente diminuiti, il governo di
Tel Aviv mantiene la stretta sui territori occupati nel 1967,
Gerusalemme compresa. L’affermazione di Hamas e le attività dei gruppi
islamici presenti nel sud del Libano hanno messo in allarme Israele.
Molti Israeliani continuano comunque a battersi perché venga trovata
una soluzione pacifca che risponda anche alle attese dei Palestinesi.