SPAGNA
IRLANDA
MAROCCO
ALGERIA
G
BRE
PORTOGALLO
1.
I confni
- L’Europa ha confni ben riconoscibili a nord e ad
ovest (gli oceani), a sud (Gibilterra, il Mediterraneo, gli Stretti
turchi); a est il confne è più labile: corre lungo quello degli
Stati? O è linguistico? Oppure, come si sosteneva già ai tempi
di Pietro il Grande, sono i monti Urali a delimitare l’Europa?
2.
Norvegia, Islanda e Sviz-
zera
- Questi paesi fanno
parte geografcamente del-
l’Europa, ma non sono mem-
bri dell’UE. La Norvegia ha
buoni rapporti con l’Unione, fa
parte dell’area Schengen (cioè
quella entro cui c’è la libera
circolazione), ma per due volte
con dei referendum i Norve-
gesi hanno respinto l’ingresso
nell’UE; anche l’Islanda, lon-
tana e dedita soprattutto alla
pesca, ritiene l’UE un ostacolo
al proprio modello sociale ed
economico. La Svizzera rimane
ancorata alla sua neutralità,
alla sua autonomia in campo
monetario e riguardo al se-
greto bancario.
3.
L’Europa mediterranea
- I confni dell’Unione e
dell’Europa geografca si aprono sul Mediterraneo.
Di fronte si trovano grandi paesi (Algeria, Libia,
Marocco, Egitto). Se la pensiamo come un’unica
area, la regione mediterranea conta 57 Stati, con
un miliardo di persone. E, a differenza dei paesi
dell’Europa orientale e dell’ex URSS che sono in
diffcoltà economiche, gli Stati dell’Africa del Nord
conoscono un grande sviluppo: un dato da tenere
in considerazione per il futuro dell’Europa.
Alla fne della guerra fredda molti osservatori pre-
dirono un ruolo minore per l’Europa, di fronte allo
strapotere dell’unica superpotenza rimasta, gli Stati
Uniti. In realtà, secondo Charles Kupchan, autore-
vole esperto in relazioni internazionali, la caduta
del bipolarismo ha portato a un rafforzamento del-
l’Europa. Il Vecchio Continente ha compiuto infatti
molti passi avanti sul piano economico, riducendo
notevolmente la differenza produttiva con gli USA.
L’Europa ha inoltre rafforzato la sua moneta che
può rappresentare un’alternativa al dollaro sul
mercato internazionale.
Anche sul piano politico l’Europa sta costruendo
una sua identità defnita, sia con il dibattito intorno
alla Costituzione federale, sia con la prospettiva di
avere un unico leader eletto dal popolo e un unico
ministro degli Esteri. Certamente l’assetto istituzio-
nale dell’Europa non è ancora defnito, non ha ad
esempio un sistema militare e difensivo unico, ma
l’Unione Europea potrà costituire un’entità politica
stabile in grado di fare da contrappeso agli Stati
Uniti sul piano diplomatico.
L’Unione ha avviato un progetto di cooperazione
con l’Africa, fnalizzato a incrementare le relazioni
economiche tra i due continenti. A Lisbona nel di-
cembre del 2007 si è tenuto il secondo appunta-
mento, dei tre incontri programmati nel 2001 fno al
2010, per fare il punto della situazione sullo sviluppo
dell’Africa. I paesi europei sono il più grande impor-
tatore di prodotti africani e il primo esportatore di
prodotti locali. Circa l’85% di quanto prodotto in
Africa, frutta e cotone, viene esportato in altri paesi
con l’ausilio di società e gruppi europei. L’Europa
inoltre si attesta al primo posto nelle sovvenzioni
economiche all’Africa con circa il 52% degli aiuti uf-
fciali.
È possibile che una politica internazionale auto-
noma dell’Europa e interessi sempre più divergenti
logorino il rapporto con gli Stati Uniti. Ma quando?
E, se ci sarà, in che modo avverrà questa separa-
zione?
Infne, la crisi dell’euro esplosa nel 2010-11 che
conseguenze avrà all’interno dell’Unione Europea
e sul piano internazionale? In sintesi, il sogno di
un’Europa unita non si è ancora realizzato piena-
mente. Per questo vive costantemente tra paure e
speranza.
19. QUALE FUTURO PER
L’UNIONE EUROPEA?
Paesi coinvolti nelle politiche europee
Unione doganale
Paesi candidati
Paesi dello spazio economico europeo
Accordi d’associazione previa stabilizzazione
Unione Europea
Accordi di cooperazione
Accordi di associazione euromediterranei
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