Page 26 - atlante_geostorico

SEO Version

Insediamenti ed espansione degli Ebrei
fino al termine delle crociate
Principali comunità ebraiche e migrazioni
dal 1300 al XVII secolo
Area di espansione sefardita (dal XV al XIX secolo)
Area d’origine ashkenazita (XII secolo)
Area d’origine sefardita (XV secolo)
Area di espansione ashkenazita
Forte insediamento sefardita
Fès
Tétouan
Siviglia Cordova
Gerona
Lisbona
Burgos
Bordeaux
Montpellier
Marsiglia
Livor
Pisa
Ven
Augusta
Colonia
Anversa
Copena
Amsterdam
Oxford
Genova
Djerba
Parigi
Londra
FRANCIA
IT
R
INGHILTERRA
IRLANDA
NORV
SPAGNA
Reno
AMER I CA
AMER I CA
I.Maiorca
Mar del
Nord
OCEANO
ATLANTICO
3.
La costa settentrionale dell’Africa era popolata da
comunità ebraiche molto prima dell’invasione islamica.
È probabile che vi fossero insediamenti ebraici sin dal
III secolo a.C.; ci sono invece testimonianze certe
della presenza di comunità ebraiche nel III secolo d.C.
Con la conquista araba nel VII secolo, le comunità
ebraiche, a differenza di quelle cristiane, non furono
assimilate nella fede dei dominatori. Ma l’esodo in
massa di Ebrei lungo le coste africane del Mediterraneo
si ebbe dopo la
Reconquista
spagnola, che cacciò
Ebrei e islamici dal territorio iberico.
5.
Il progetto di unifcazione politica e religiosa messo in
atto dai sovrani spagnoli nel XV secolo portò
all’eliminazione di tutte le comunità ebraiche e
islamiche della Penisola. Nel 1492, con un decreto di
espulsione, migliaia di Ebrei furono costretti ad
abbandonare tutti i possedimenti spagnoli, compresa la
Sicilia. Furono circa 200000 gli Ebrei spagnoli
allontanati che sottrassero così al Regno di Spagna
competenze artigianali preziose, provocando
un consistente danno economico.
4.
Gli esuli dalla Spagna si insediarono in molte città
mercantili del Marocco, della Tunisia, della Tripolitania,
dove erano impegnati in forenti commerci nel
Mediterraneo o si dedicavano a traffci fnanziari per
conto di corrispondenti cristiani della sponda opposta.
Anche l’artigianato era una attività diffusa: molti lavori
svolti dagli Ebrei nei territori islamici erano quelli ritenuti
vili, come ad esempio la lavorazione dei metalli, o vietati
dalla religione musulmana, come la produzione e
la vendita del vino. Nelle terre islamiche gli Ebrei, come i
cristiani, erano generalmente tollerati e sottoposti a una
legislazione particolare, la
dhimmi
: dovevano pagare un
particolare tributo e rispettare una serie di prescrizioni di
carattere generale, ma erano anche protetti dai nemici
interni ed esterni e liberi di praticare il loro culto.
La diaspora degli Ebrei
26
6.
La
Reconquista
spagnola generò una nuova diaspora
ebraica: gli esuli, Ebrei sefarditi (da
Sefarad
, il nome che
gli Ebrei usavano per indicare la Spagna), presero la via
del sud della Francia, si diressero ad Anversa o in Italia, o
verso l’Impero ottomano – più tollerante che i
paesi cristiani – o ancora verso le colonie d’oltreoceano.
7.
Nel XVI e nel XVII secolo, la confittualità religiosa e
l’attività dell’Inquisizione produssero migliaia di emigranti:
si trattava di protestanti che fuggivano dalle guerre in
Francia e in Inghilterra, ma anche di Ebrei che
abbandonavano i paesi più intolleranti. Nel Nuovo Mondo
i migranti Ebrei arrivarono nel XVII secolo, diretti
inizialmente verso i primi possedimenti olandesi lungo le
coste del Brasile, e poi verso le coste del Nord.
La prima testimonianza dell'immigrazione ebraica a
Nuova Amsterdam, l'odierna NewYork, è del 1654.
Nel corso del XVII secolo la comunità ebraica
newyorchese crebbe notevolmente e fu accettata dalle
autorità inglesi, come dimostra la costruzione, nel 1730,
della prima sinagoga.