Guadalajara 1548
Pascuaro 1544
Mexico 1530
Yucatan 1561
Carthagena 1554
S. Marta 1534
S. Juan 1511
St. Dominique 1515
Santiago de Cuba 1522
Santiago di
Capo Verde 153
S. Tho
S.
Angra 1534
(Azzorre)
Fu
(
Concepcion de la Virgen 1511
Bogotà 1563
Quito 1545
Popayan 1546
Puebla 1550
Guatemala 1534
Tegucigalpa 1527
Managua 1534
S. Maria de Darien 1517
Trujillo 1577
Arequipa 1577
Santiago del Estero 1570
Santiago del Cile 1561
Imperial 1563
Buenos Aires 1583
Asuncion 1547
Bahia 1551
(S. Salvador)
Charcas 1551
Cuzco 1536
Lima 1577
Leon 1534
5.
La Spagna fu
impermeabile alle
riformate e rappres
per tutto il periodo
Riforma e della
Controriforma il bal
del cattolicesimo pi
intransigente.
6.
La Riforma in Francia
prese le mosse dal movimento
umanistico e si collegò in
seguito al calvinismo. Gli
ugonotti, così erano chiamati i
calvinisti francesi, costituivano
una comunità numerosa,
diffusa soprattutto al Sud e
nell’area parigina. La divisione
religiosa del paese condusse
a un’aspra guerra civile
(1559-1598) che coinvolse
anche gli Spagnoli e gli Inglesi
e si concluse con il
riconoscimento della
fede protestante.
Interventi inglesi
Interventi spagnoli
Province neutrali
Province degli ugo
Province della Leg
BORGOGNA
DUCATO DI G
LINGUADOCA
GUASCOGNA
Rodano
Loira
Senna
Lione
Ginevra
Gre
Tolosa
Montauban
Uzés
Nimes
Vassy
Parigi
St. Malo
Dieppe
Nantes
La Rochelle
Bordeaux
Poitiers
Joinville
La Charité-
sur-Loire
Jarnac
Cognac
Rouen
Se all’origine il cristianesimo fu tra i fattori che contribuirono alla disgrega-
zione dell’Impero romano, in seguito la religione fu invece il più importante
fattore di integrazione dei popoli d’Europa. Nonostante le dispute teologiche
che crearono fratture e Chiese dissenzienti, come la nestoriana, l’armena, la
copta, la caldea, tutte diffuse in area orientale, la Chiesa dell’Occidente si raf-
forzò e si defnì cattolica, cioè universale, e romana. Nel corso dei secoli al cat-
tolicesimo romano si convertirono tutti i popoli germanici trovando appunto
nella religione e nella Chiesa di Roma un potente elemento di assimilazione.
Dopo la frattura dello scisma d’Oriente (1054), un nuovo trauma per la cri-
stianità si verifcò nel XVI secolo sotto la spinta della Riforma protestante, che
separò una parte dell’Europa dalla Chiesa cattolica e divise la cristianità in
confessioni diverse. Questo evento non fu senza conseguenze: la Chiesa di
Roma cercò dapprima una conciliazione ricercando punti comuni con i rifor-
matori protestanti, ma poi reagì con fermezza in difesa dell’ortodossia catto-
lica, avviando la cosiddetta Controriforma.
Il contrasto tra cattolici e protestanti diventò per gli Stati europei occasione di
guerre. Si aprì così, per più di un secolo, fno al 1648, una stagione di confitti
religiosi: guerre civili per il riconoscimento di un credo, guerre di egemonia
per affermare la superiorità di una fede sull’altra, guerre di «civiltà» contro gli
Ottomani islamici in nome della cristianità.
Il bilancio fnale di questa fase confittuale, ma straordinariamente ricca di
novità, anche culturali, fu la nascita dell’Europa moderna, ossia di un’Europa
multireligiosa che proprio nella sfda posta da questa pluralità maturò la con-
quista della tolleranza e della libertà.
IL CATTOLICESIMO MISSIONARIO
La Chiesa della Controriforma non si espresse soltanto nella repressione del
protestantesimo, ma elaborò anche un progetto di «Chiesa militante» che si
proponeva di rafforzare l’attività pedagogica, dalla predicazione all’istruzione.
La conquista dell’America e i viaggi extraeuropei diedero a questa attività una
dimensione ben più ampia e offrirono un’opportunità nuova e stimolante. Fu-
rono gli ordini religiosi, vecchi e nuovi, a farsi carico di questo nuovo slancio
missionario, tra la seconda metà del Cinquecento e il secolo successivo. Do-
menicani e Francescani si impegnarono generalmente nelle colonie iberiche.
Furono invece i Gesuiti, il nuovo ordine nato nel 1540, a occuparsi delle mis-
sioni in Oriente, in Cina, Giappone e India.
In America, l’opera delle missioni ebbe un doppio volto: le conversioni degli
indios
furono perlopiù forzate, con battesimi di massa celebrati in modo spet-
tacolare; inizialmente furono isolate e deboli le voci degli ecclesiastici che de-
nunciarono i metodi dei conquistatori, ma successivamente la difesa degli
indigeni trovò un’impegnativa realizzazione nei villaggi diretti dai Gesuiti (le
reducciones
). In Oriente, invece, i Gesuiti adottarono un modello di evangeliz-
zazione più moderno. In Cina e in Giappone i missionari, come Matteo Ricci
e Francesco Saverio, seppero adattarsi alla diversità culturale, impararono la
lingua locale, si inserirono nei rapporti sociali riuscendo a farsi accettare
presso le corti.
La Francia durante le guerre di religione (1562-1
28
Le missioni cattoliche alla fne
del Cinquecento
L’EUROPA CRISTIANA: LE GUERRE
E LO SLANCIO MISSIONARIO