Page 38 - atlante_geostorico

SEO Version

A R A B I A
Mare
Arabico
cinesi
olandesi
portoghesi
spagnole
Rotte commerciali:
Impero cinese
Viaggi dei gesuiti missionari
in Cina (XVI-XVII secolo)
Strade principali
Porti principali
COSCIENZA E CONOSCENZA
DELL’ALTRO
L’incontro degli Europei con gli altri popoli asiatici e ame-
ricani aprì indubbiamente nuove frontiere anche dal punto
di vista culturale.
Gli Europei furono costretti a prendere coscienza dell’esi-
stenza dell’«altro», e cioè che il mondo era popolato da uo-
mini e civiltà diverse, con cui avrebbero dovuto confrontarsi
e su cui erano chiamati a dare un giudizio. Il dibattito su
questo tema si sviluppò per tre secoli, dalle prime scoperte
fno al Settecento.
Gli argomenti da affrontare per la cultura europea e cri-
stiana riguardavano l’origine di popolazioni fno ad allora
sconosciute, di cui nessun libro né sacro né profano aveva
mai parlato; quali fossero la loro natura, i loro costumi, la
loro organizzazione; se fossero anch’esse discendenti di
Adamo oppure fossero pre-adamiche (ma in questo caso,
chi li avrebbe generate?); se non avendo conosciuto la ri-
velazione del Cristo potessero aspirare alla salvezza. E se
la loro rapida sottomissione fosse la dimostrazione di una
inferiorità naturale: si trattava, nella sostanza di «razze»
naturalmente destinate alla schiavitù?
Ci si domandò se i Cinesi fossero atei; e, se lo erano, ciò
dimostrava che poteva esistere una società organizzata,
ricca, colta e virtuosa anche senza la fede in una divinità?
Il confronto con altre civiltà metteva in discussione prin-
cipi e dogmi religiosi, modelli di organizzazione politica,
tradizioni e credenze sui quali la civiltà europea era nata e
si era sviluppata.
La rifessione sulla «diversità» spinse a riconoscere il plu-
ralismo religioso, etico e culturale, e il valore della tolle-
ranza. Infne determinò lo sviluppo di nuove scienze
umane, come l’antropologia.
BUON SELVAGGIO
O CATTIVO SELVAGGIO?
I rapporti degli Europei con le altre popolazioni furono di-
versi a seconda del grado di civiltà che incontrarono. In
Cina furono costretti a misurarsi con una cultura evoluta e
raffnata che suscitava interesse e curiosità.
In questa civiltà gli Europei non riuscirono mai entrare
come dominatori, né riuscirono – nonostante gli sforzi dei
missionari – a far penetrare in modo capillare il cristiane-
simo o la cultura occidentale.
La Cina e i rapporti con l’Occidente
38
La Cina nella sua solidità culturale non lasciava spazio a
questo genere di conquista e anzi, dall’alto della sua tradi-
zione, tendeva a considerare gli Europei come «barbari»
piuttosto che come colti colonizzatori.
Diverso fu l’atteggiamento verso quei popoli che vivevano
ancora in modo semiprimitivo, senza un’organizzazione
statale e privi di leggi, come ad esempio gli Indiani d’Ame-
rica. I giudizi sulle popolazioni indigene, gli
homines sil-
NUOVE FRONTIERE
CULTURALI