Honduras
Britannico
Guinea Portoghese
Gambia
Somalia
Francese
Giamaica Trinidad e
Tobago
Hong Kong
Macao
IMPERO
OTTOMANO
STATI UNITI
GIAPPONE
C INA
IMPERO RUSSO
ETIOPIA
LIBERIA
OCEANO
PACIFICO
OCEANO
PACIFICO
OCEANO
INDIANO
OCEANO
ATLANTICO
Mar Glaciale Artico
britannici
Possedimenti:
francesi
portoghesi
italiani
spagnoli
tedeschi
russi
olandesi
danesi
statunitensi
belgi
giapponesi
LE AREE COLONIALI
Nel 1945, la metà dell’Asia, la quasi totalità dell’Africa, i Ca-
raibi e l’Oceania erano ancora delle colonie: sostanzial-
mente come nel 1914.
Che il colonialismo dovesse fnire era non solo prevedibile,
ma anche inevitabile; in molti paesi infatti già tra le due
guerre c’erano stati segnali di una forte volontà d’indipen-
denza nazionale.
L’incognita riguardava invece il loro destino: in quale dei
due schieramenti si sarebbero collocati? Stati Uniti e
Unione Sovietica erano, per motivi diversi, contrari al colo-
I possedimenti coloniali nel 1914
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nialismo. Inoltre la debolezza delle potenze coloniali euro-
pee appena uscite dalla guerra (Gran Bretagna, Francia,
Olanda, Belgio, Germania, Portogallo, Italia) rendeva diff-
cile e gravoso economicamente il controllo sui movimenti
nazionalisti.
Appena conclusa la seconda guerra mondiale si proflava
dunque il più vasto rivolgimento geopolitico della storia;
nell’arco di un ventennio si modifcarono lo scenario inter-
nazionale e i rapporti fra le diverse aree del mondo.
Con il processo di decolonizzazione, in Asia il numero degli
Stati indipendentii quintuplicò, in Africa sorsero 50 nuovi
Stati. Anche l’America Latina vide la nascita di una dozzina
di nuove repubbliche.