MERCOSUR
NAFTA
EQUADOR
CUBA
STATI UNITI
CANADA
OCE
ATLA
Guerre civili
Paesi produttori di petrolio
Tensioni di frontiera
Associazioni regionali
Principali zone di conflitti
Paesi emergenti
Paesi più avanzati
Paesi meno avanzati
Paesi dell’ex blocco comunista
1.
America Latina
. Il forte
debito pubblico, lasciato da anni
di dittature, tende a rallentare la crescita
economica. Si sono però costituiti organismi
per l’integrazione commerciale anche fuori dai
confni nazionali, come il NAFTA
(che comprende il Messico, gli Stati Uniti
e il Canada). Il MERCOSUR, mercato comune
del sud, costituito da Argentina, Brasile, Para-
guay, Uruguay crea una vasta area di libero
scambio. Il Brasile intende rilanciare l’econo-
mia stringendo importanti accordi commer-
ciali con India, Cina e Russia e accogliendo
investimenti da tutto il mondo.
2.
Stati Uniti
. Da un secolo prima potenza
mondiale, gli Usa vedono oggi insidiata la loro
egemonia economica da altre potenze
emergenti: la Russia, l’Unione Europea,
la Cina e l’India.
Il crollo del comunismo e la fne dell’impero so-
vietico hanno dato inizio al terzo dopoguerra,
sancendo al tempo stesso il fallimento del sistema
economico comunista, fondato sulla rigida piani-
fcazione economica statale. Si è aperta dunque
l’epoca del liberismo, di un’economia aperta,
senza frontiere, globale, competitiva.
Molti economisti sono oggi concordi nel dire che
il libero mercato è una condizione favorevole alla
democrazia, al rafforzamento delle libertà politi-
che e al pluralismo, al superamento delle dise-
guaglianze sociali, alla diffusione dell’istruzione
e al miglioramento generale della qualità della
vita. Per molti paesi dell’Asia, l’inserimento nel
mercato globale, infatti, ha signifcato anche mag-
giore democrazia e maggiore benessere.
Il modello capitalistico è dunque risultato vin-
cente, ma se nel passato erano gli Stati Uniti a do-
minare il mercato internazionale, oggi si profla
un nuovo equilibrio multipolare che forse garan-
tirà stabilità e nuove opportunità per l’umanità
del futuro. L’Europa, il Giappone, la Cina e l’India
sono i nuovi poli del mercato mondiale.
Ma anche nuovi paesi emergenti, come la Corea
del Sud, il Vietnam e soprattutto il Brasile, sono
entrati nella competizione economica globale e
lentamente si avviano verso un maggior benes-
sere, seppure fra diffcoltà e contraddizioni.
Molte questioni tuttavia restano ancora aperte e
richiedono una soluzione: ad esempio la redistri-
buzione delle ricchezze nel mondo, l’estensione
dei diritti umani, le questioni nazionali irrisolte
da decenni, il dialogo con altre culture e la ge-
stione dei fussi migratori, il problema dell’am-
biente e delle risorse energetiche. Si può dunque
considerare l’ultima fase della storia mondiale
come il passaggio dall’equilibrio del bipolarismo
al multipolarismo. Un passaggio che non è privo
di rischi, ma può offrire anche interessanti op-
portunità di sviluppo.
Il mondo multipolare
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IL TERZO
DOPOGUERRA
VERSO UN MONDO
SENZA FRONTIERE?