OCEANO
PACIFICO
L’acqua è la materia prima più preziosa, non a caso è stata de-
fnita «oro blu». È essenziale per la vita, per l’igiene, per l’ir-
rigazione dei campi, per le industrie, per i giardini e i parchi.
In apparenza, l’acqua sembra abbondante sullaTerra: ricopre
il 71% della superfcie del pianeta e, grazie alla pioggia, è rin-
novabile. Ma l’acqua dolce, quella utilizzabile dall’uomo, rap-
presenta soltanto il 2,5% della massa d’acqua planetaria.
Questa va ancora suddivisa in un 68% che si trova nei ghiac-
ciai dei poli, un 30% presente negli strati sotterranei profondi
e solo un 2% nei laghi e nei fumi. Inoltre, non tutta l’acqua
che si scarica sulla Terra può essere utilizzata, e quella di-
sponibile è spesso inquinata: si calcolano in circa 5 milioni le
persone che, soprattutto nei paesi più poveri, muoiono per
malattie legate all’inquinamento idrico; l’acqua inquinata è il
primo fattore di mortalità nel mondo.
Molta acqua – circa il 55% dei prelievi – va poi sprecata e di-
spersa a causa di reti idriche ineffcienti o senza manuten-
zione. Ciò è veramente grave se si considera che la possibilità
di disporre d’acqua è molto limitata: a causa dell’aumento de-
mografco, la quantità media d’acqua disponibile per abitante
del pianeta passerà da 8000 m
3
a 4000 m
3
nei due o tre de-
cenni prossimi. Un altro problema concernente l’acqua è la
differenza di disponibilità idrica nelle varie aree del mondo.
L’Australia, con meno dell’1% della popolazione mondiale,
possiede il 5% delle risorse idriche del globo. Al contrario, il
Medio Oriente, con più del 5% della popolazione, dispone di
meno dell’1% di acqua.
Le regioni con scarsa disponibilità d’acqua si concentrano
lungo i tropici o in zone molto fredde dell’America o dell’Asia:
si tratta, soprattutto per l’Africa, delle zone più povere del
pianeta. La mancanza d’acqua è causa di sottosviluppo e a
sua volta la mancanza di tecnologie impedisce di accedere al-
l’acqua o di depurarla.
La scarsità d’acqua e la gestione di quella utilizzabile hanno
già portato in alcune regioni del globo a tensioni interne agli
Stati o fra nazioni diverse, come nei casi dei fumi che se-
gnano il confne fra due o più Stati (i fumi transfrontalieri).
Si prevede che vere e proprie guerre possano scoppiare nel
prossimo futuro per impadronirsi dell’oro blu. Intanto, in-
combe il rischio che siano aziende private a gestire il prelievo
e la distribuzione dell’acqua: l’accesso all’acqua non sarebbe
più, come molti sostengono, un «diritto fondamentale» del-
l’essere umano. Sembra aprirsi così un nuovo fronte di di-
spute per il controllo del bene più prezioso per la vita.
Nel 2002 l’ONU ha dichiarato che l’accesso all’acqua è un
diritto fondamentale e inalienabile dell’uomo: si tratta ora
di promuovere e difendere questo diritto.
2. L’ACQUA: UNA RISORSA
DA PRESERVARE
82
8.
Più di 25000 litri pro capite
- È la fascia con la
maggiore disponibilità di acqua. Un Americano
consuma più di 600 litri al giorno, un Europeo tra 250
e 350, un abitante dell’Africa subsahariana da 10 a
20.Tuttavia, anche qui lo sfruttamento dell’acqua è
soggetto a contrasti: Stati Uniti e Messico si
contendono l’impiego del Rio Grande, che segna per
lungo tratto il confne tra i due Stati. Anche l’acqua del
Colorado, che un tempo sfociava abbondante in
Messico, viene ora quasi del tutto sfruttata negli USA:
quella che raggiunge il territorio messicano è inquinata
da pesticidi e non utilizzabile per l’irrigazione o
il consumo umano. Ecuador e Perù si contendono
il Rio Cenepa..
000 litri
5 più di 2
000 litri
2 000 a 1
da 3
000 litri
5 000 a 2 2 da 1
di acqua dolce per abitante:
Disponibilità teorica giornaliera
dati non disponibili
000 litri
meno di 3