OCEANO
PACIFICO
O
ATL
1.
Il club del nucleare
- Comprende gli Stati in
possesso di ordigni atomici: gli USA in primo luogo,
poi Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Israele, India e
Pakistan. La Corea del Nord si è aggiunta al club dopo
aver sperimentato una bomba nell’ottobre del 2006.
Paesi dunque molto diversi fra loro, con potenziali
atomici molto differenti. Nel complesso, comunque,
le testate nucleari nel mondo sono ora circa 16000,
contro le 70000 del 1985, all’apice della competizione
fra USA e URSS. L’Iran afferma di aver avviato un
programma di produzione di energia nucleare,
oggi molto contestato dall’intero mondo occidentale.
Tra le numerose conseguenze negative della prima guerra
mondiale va ricordata l’accresciuta produzione degli arma-
menti: si vince una guerra quando si hanno armi più potenti
e più distruttive di quelle dell’avversario, e chi le possiede –
o le produce – diventa automaticamente una potenza. Na-
turalmente, gli Stati non vendono armi a qualunque altro
Stato, soprattutto in periodo di guerra anche se non sono
mancati, nel Novecento, casi di armi usate contro il paese
che le aveva prodotte e vendute.
Le spese militari sono diventate una voce fondamentale nel
bilancio di molti paesi: i venditori sono in genere gli Stati
più ricchi, fra i compratori possiamo trovare potenze militari
ma anche Stati molto poveri – in particolare in Africa – che
dissanguano le proprie fnanze per comprare armi.
Uno scenario drammaticamente possibile per i prossimi de-
cenni prevede proprio l’aumento della produzione di armi,
e in particolare delle armi di distruzioni di massa: sono così
defnite le bombe nucleari, ma anche la armi chimiche e
batteriologiche. Più cresce l’instabilità politica, più gli Stati
tendono ad armarsi. Nel caso di un’offensiva terroristica
scatenata contro di loro, ad esempio, gli USA potrebbero
chiudersi in isolamento, abbandonando la NATO e causando
così il rafforzamento degli eserciti nazionali. Lo stesso po-
trebbe accadere se crescessero le tensioni in America La-
tina.
Anche gli scenari di crisi in Asia – dal Vicino Oriente alla
Cina, all’Indonesia, alla Corea – prospettano l’aumento delle
rivalità nazionaliste, col conseguente aumento delle spese
militari. Di fronte a paesi già in possesso della bomba nu-
cleare, gli Stati più piccoli sarebbero incentivati a dotarsene
anche loro, o più probabilmente a rafforzare l’armamento
tradizionale.
Gruppi terroristici di varia provenienza, infne, possono es-
sere in grado – con relativa facilità – di entrare in possesso
o di costruire armi chimiche o batteriologiche, oppure delle
cosiddette «bombe sporche», ordigni contenenti una miscela
di esplosivi convenzionali ed elementi radioattivi.
10. GIRO DEL MONDO
SEGUENDO
IL TRAFFICO DI ARMI
98
Spese militari (dati in % del PIL)
0 - 1
1 - 2
2 - 3
oltre il 4
Dati non disponibili
3 - 4